Diario del “Camino” di Santiago: 7 giorni di viaggio tra la Spagna e la ricerca di sé stessi. GIORNO 6

22.08.2017 Pamplona – Puente la Reina

Mi sveglio presto , come sempre, anche se non metto la sveglia. Questa mattina decido di partire e di non aspettare nessuno. Ho deciso che queste ultime due tappe che mi sono rimaste le percorrerò sola. Oggi i piedi fanno male, infatti i primi passi li faccio zoppicando. Ciò nonostante è bellissimo passeggiare per le strade di Pamplona con i colori dell’alba e con pochissima gente in giro.

Camminare sola mi permette di seguire il mio ritmo e di fermarmi quando voglio. Per pranzo scelgo quindi una panchina soleggiata e mi riposo un po’ al sole. Si sta benissimo! Poco dopo raggiungo il punto più alto di oggi: la cima dell’ Alto del Perdon “Donde se cruza el camino del vento con el de las estrellas”. Da qui si può godere di una bellissima vista  sulla vallata di Pamplona e su quella di Puente la Reina, ovvero la mia destinazione. Questo posto è in assoluto il punto più magico che ho incontrato nel cammino, c’è veramente un’atmosfera di pace e serenità ma non solo, anche un po’ mistica. Qui c’è anche uno dei monumenti più famosi del cammino: un’installazione formata dai profili di diversi pellegrini in marcia che difficilmente mi dimenticherò.

La discesa verso Puente la Reina è dura, oggi fa molto caldo, ma ho ancora in mano il volantino di un ostello con piscina che mi ha lasciato un ragazzo in cima al Alto del Perdon. Questo è il mio obiettivo e continuo ad andare avanti. Questo ostello, le cui indicazioni sono disegnate con una mappa sul volantino, si trova nel punto più distante che si possa immaginare: bisogna percorrere tutto il centro della piccola cittadina di Ponte de la Reina e, una volta arrivati alla fine, bisogna ancora affrontare una salita di circa dieci minuti che mi sono sembrati veramente infiniti. Ho parlato con qualche pellegrino che ha raggiunto lo stesso ostello e per tutti è stata quasi un’impresa impossibile ma siamo tutti d’accordo che a posteriori  ne sia valsa assolutamente la pena!

Mentre ero ancora alla ricerca disperata dell’ostello ho una bella sorpresa: incontro i miei ragazzi! Pranziamo quindi insieme, questa volta non troviamo un bel posticino come a Pamplona ma ci accontentiamo di una panchina, l’importante è stare insieme. Dopo avergli dato il secondo “addio” non meno commovente del primo, vado a farmi una nuotatina in piscina. Un piccolo vizio che apprezzo come non mai, rilassandomi e nuotando in modo da sciogliere i muscoli. Qui conosco una coppia di ragazzi tedeschi che sta facendo tutto il Cammino partendo dalla Germania; ogni anno fanno più tappe possibili.

La serata passa tranquilla in centro in un bar in compagnia dove beviamo dell’ottima sangria e mangiamo le immancabili tapas.

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